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“Giulio Pelago voleva andare in Colombia”: la beatitudine delle illusioni giovanili

“Di Gianna mi piaceva tutto: come parlava, come si muoveva, il viso, le dita sottili. Ero dentro un turbine di emozioni forti, incommensurabilmente lontane da qualsiasi cosa sperimentata prima, e con la strana sensazione che solo adesso, per quello che facevo e dicevo, per come vivevo insomma, la città mi avesse pienamente accetto e inglobato.

Spesso la notte mi trovo a pensare ai mei 20 anni. Alle sensazioni che provavo all’epoca, a quel sentimento d’invincibilità , alle aspettative che avevo e le conseguenti disillusioni. Gettare un occhio verso il passato è come mettere delle lenti color seppia in cui tutto sommato anche i brutto diventa piacevole.

Fonte: Circoloberneri

“Bologna finisci per amarla anche in inverno, anche se il freddo è pungente e la nebbia avvolge la città in un abbraccio denso che si perde nel grigiore della pianura. Tra le case non è mai spessa e non corri il rischio di sbagliare strada, il riscaldamento crea al centro un buco più chiaro come nell’occhio di un ciclone. “

Paolo Baleani ripercorre i suoi anni giovanili intrisi di rivoluzione sessantottina, a cui per altro partecipa solo in maniera marginale. Giulio il protagonista , vorrebbe scappare in Colombia subito dopo il diploma, tuttavia si perde nel turbinio universitario. In particolar modo si perde nell’amore per Chica, ragazza fatale che lo attirerà proprio nei meandri della rivoluzione bolognese.

C’è tanta tenerezza in Giulio, il suo essere così timidamente outsider in una società di urlatori , il suo disincanto per il suo amore puerile, Chica, la sua poesia solitaria nel camminare per le vie di Bologna.

“La notte di paese è amica. Capita che ci si annoi, ma il più delle volte è incantevole. C’è silenzio e poi il rumore dei tuoi passi, e poi le finestre delle camere da letto delle ragazze e delle donne sposate che vedi sfilare in alto mentre cammini ….”

Fonte: Nuovatlantide

La narrazione è fluida e veloce, come se aveste il vostro interlocutore davanti agli occhi. Le impressioni ed i timori di Giulio vengono riportati in prima persona attraverso digressioni estremamente intimiste e personali. L’ironia? Il segreto del fascino del nostro protagonista, che vive i suoi 20 anni con assoluto disincanto.

Vi auguro una buona lettura.

Anastasia Galvani

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