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5 cose che dovremmo imparare dal film su Tonya Harding

“A tutti quelli che vogliono farmi fallire , sapete cosa dico? Io non mi arrendo mai!” Tonya Harding

Tonya non è bella, ne aggraziata, tantomeno elegante. Tonya guida il muletto, parla mangiando e impreca continuamente. Tuttavia è in grado di eseguire un  “triplo Axel” (tre salti e mezzo partendo in avanti sul filo esterno sinistro) per ben quattro volte, con la stessa facilità con cui si mangia un cucchiaino di Nutella. .

Fonte: PasteMagazine

Il regista del film Tonya, Craig Gillespie (come gran parte degli americani), aveva in testa un idea totalmente negativa della pattinatrice. Per tutto il mondo lei era la pattinatrice che aveva ingaggiato un sicario, per gambizzare la sua avversaria, Nancy Kerrigan. Tonya era la “cattiva” d’America.

Certamente il suo CV personale non era dei migliori: maleducata, volgare, verbalmente aggressiva. Nonostante ciò, Craig Gillespie ebbe modo di conoscerla e rimase impressionato dalla sua storia personale, una storia non facile, una storia dura, senza lieto fine.

Fonte: MondoFox

Tonya cresce con una madre violenta e offensiva. Suo padre l’abbandona in tenera età …. ah dimenticavo , il suo fratellastro la molestava ( lei non ci mise molto a denunciarlo e pestarlo 🙂 ) . Tonya soffriva di frequenti attacchi d’asma , nonostante ciò era un’ accanita tabagista. Persino suo marito la pestava continuamente; nella sua vita la violenza sembrava essere la normalità ( lei stessa lo ammise) .

“L’America vuole qualcuno da amare , ma anche qualcuno da odiare. ” Tonya Harding

Ma Tonya va avanti, incassa botte ed insulti come mai nessun altro potrebbe fare; vince il titolo ai Campionati Nazionali statunitensi eseguendo il suo primo triplo axel. Nel 1992 , purtroppo, comincia la parabola discendente della sua carriera.

La pattinatrice Nancy Kerrigan viene aggredita dopo una sessione di allenamento ai Campionati nazionali. Dalle indagini emerse che Jeff Gillooly, (ex marito di Tonya), con la complicità dell’amico Shawn Eckardt, aveva ingaggiato un sicario affinché colpisse la Kerrigan al ginocchio destro con un manganello. Disse di averlo fatto d’accordo con l’ex moglie per mettere fuori gioco la rivale in vista dei Giochi olimpici invernali.[

Fonte: La Repubblica

 La federazione statunitense decise di revocarle il titolo nazionale appena vinto e bandirla a vita dal pattinaggio ( la scena del film è davvero struggente). Per non farsi mancare altre umiliazioni, il suo ex marito diffuse un video girato con Tonya in camera da letto.

Dopo aver conosciuto la storia di Tonya Harding la mia riflessione è che qualsiasi altra donna al suo posto sarebbe impazzita o morta di crepacuore per i numerosi dispiaceri. E vi chiederete: “cosa diavolo può insegnarci una rozza pattinatrice americana , violenta, senza istruzione e con una vita così disastrata?” Ve lo spiego proprio qui:

  1. Non arrendersi mai: “Never give up” , nonostante il fato le remi contro e la metta a dura prova , Tonya lotta come una tigre per tirare avanti senza il mai piangersi addosso.
  2. La capacità di reagire : a Tonya proibiranno di praticare pattinaggio a vita. Il suo cuore è a pezzi, è chiaramente devasta , ma come reagisce? Per caso si piange addosso o comincia ad incolpare il mondo per questo ? NO Signore ! Tonya essendo abitua ad incassare, diventa una “pugilessa”. Anche se moralmente distrutta, continua a combattere a suo modo.
  3. Non permettere al passato d’inquinare il proprio futuro: Tonya ebbe una madre assurda, perfida e violenta. Tuttavia è sempre stata, con suo figlio Gordon Price, una madre amorevole e presente non permettendo al suo passato d’influenzare la sua maternità .
  4. Perseveranza: Tonya ha un obbiettivo fisso nella vita: diventare una campionessa di pattinaggio. La sua tenacia nei confronti di questo sogno è ammirabile. Nonostante le enormi difficoltà che costellano la sua vita, lei corre dritta per il suo obbiettivo. Niente scuse, solo sacrifici e duro lavoro.
  5. Non piangersi addosso: Tonya non è dicerto una una donna dalla vita facile. Innumerevoli i suoi scivoloni esistenziali, ma come si evince dalla sua biografia e dal film, Tonya non ha tempo per le lacrime, non sa cosa sia la commiserazione ed il piagnucolassi addosso. Ella opta sempre per l’azione e per il famigerato “Piano B” sempre pronto a portata di mano, poiché arrendersi non è atto contemplato.

So che Tonya non è un esempio di virtù, ma personalmente non riesco ad avere un idea negativa della sua persona dopo aver conosciuto la sua vita. Il film? Un vero e proprio tributo “senza zuccheri aggiunti “ !

PS: Questa stasera su Rai4, Canale 21, vi segnalo la messa in onda del film! Non perdetevelo!

Enjoy the Movie.

Anastasia Galvani

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