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Viaggio in Puglia : alla ricerca del tempo perduto

“E m’innamorai di una terra chiamata Puglia. Essa mi scompigliò i capelli col suo vento di scirocco, un vento foriero di umidità e sabbia, capace di spazzar via ogni brutto pensiero. Mi viziò il palato con i prodotti della sua terra, preparati da mani sapienti e perpetrati di generazione in generazione come un antico rituale. Mi cullò nel suo mare cristallino che attraverso la sua salsedine aggiunse sale ai mei giorni. Mi regalò momenti ristoro … sotto i suoi olivi secolari … presagio di pace di momenti felici che sarebbero arrivati. La Puglia fu la cura. “

Monopoli.

Come ci si riabilita alla normalità? In che modo possiamo riscattare i nostri giorni di ordinaria banalità? Riappropriarsi della quotidianità non è stato semplice, rieducarsi al viaggio? Apparentemente un’ardua impresa.

Tuttavia noi umani abbiamo peculiarità camaleontiche. Mai come ora abbiamo sperimentato il cambiamento nella sua sfaccettatura più drastica, ma neppure una pandemia globale è in grado di spegnere la fiamma della curiosità e della meraviglia insita in ogni buon viaggiatore. Del resto il viaggio è sempre la miglior cura.

Ebbene si, la Puglia per me è arrivata come la più dolce delle medicine, la Puglia mi ha rieducato al bello attraverso quotidiani esercizi di arte visiva, imboccatomi pazientemente, attraverso bocconi di una solare realtà che sembrava persa, perchè come disse qualcuno “la felicità è fatta di attimi di dimenticanza” e il brutto lo si vuol sempre accantonare per tornare al bello.

Punta Prosciutto

Così la mia avventura pugliese è cominciata nella località di Céglie Messpica in cui per una volta i miei sogni hanno colliso con la realtà, soggiornando in un vero e proprio Trullo. Da subito questo viaggio si è tinto di un’aura speciale, dormire in un vero Trullo infatti, la considero davvero un’esperienza memorabile per tutti coloro che volessero godersi appieno l’atmosfera agreste da cui si è circondati.

Ostuni.
Punta Prosciutto

Da qui poi il viaggio si è snodato inizialmente nella Valle d’Itria, nota per i suoi paesaggi senza tempo: campi ordinati solcati da muretti a secco, che introducono il visitatore in una sorta di capsula del tempo, in cui tutto sembra essersi fermato.

Le località che ho visitato sono state molteplici tra cui :

  • Cisternino denominato come uno dei borghi più belli d’Italia che sorge tra strette colline di uliveti e vigneti.
  • Locorotondo la città dalla forma circolare perfetta, nonché paradiso dei balconi barocchi.
  • Ostuni la città di calce bianca dal centro storico davvero suggestivo .
  • Fasano con le sue strettissime viuzze e dall’architettura tardo rinascimentale.
  • Monopoli con la sua piazza seicentesca e le sue caratteristiche edicole in onore della Madonna della Madia (sua patrona).
  • Lecce con il suo inconfondibile barocco bianco che qui si esprime attraverso una declinazione del tutto specifica, fino a meritarsi l’appellativo di “barocco leccese”. Con le sue decorazioni sgargianti, ed i colori intensi della pietra leccese (un calcare compatto, dai colori caldi e dorati che ama esser modellato). Una città che strega i suoi visitatori.
  • Alberobello capitale dei trulli, esempio architettonico dal valore universale, in quanto costituisce testimonianza unica di una tradizione culturale scomparsa, mostrando al mondo un periodo significativo della storia nostra umana.
  • Porto Cesareo: nota per il suo paesaggio che alterna scogliere dall’aspetto selvaggio a spiagge sabbiose. Essa è una fra le località più gettonate da coloro che scelgono il Salento e la costa ionica per le proprie vacanze estive. Il suo mare cristallino non ha nulla da invidiare a quello delle Maldive.
Lecce.
Lecce.

Ma quali sono i tratti distintivi che mi sono rimasti di questa terra fiera ?

Sicuramente la sua innata sublimazione del bianco, colore che rende pura e sognante le città di questa regione, comune denominatore cromatico e visivo.

La maestria artigianale, inutile dire quanto io sia rimasta colpita dalla produzione delle ceramiche pugliesi e le sue diverse tecniche di lavorazione, quasi a rendere onore al cibo glorioso che apparecchia le tavole. Un’arte amanuense quella pugliese che non si limita all’oggettistica ma anche al cibo ed alla sua genuinità e freschezza ( anche qui ammetto di essermi fatta prendere la mano negli acquisti di friselle, taralli, orecchiette e cavatelli). Le masserie? Emporio di tradizione imprescindibile se ci si trova in Puglia.

Cisternino.
Alberobello.
Alberobello.
Porto Cesareo

Inoltre l’esaltazione della vita agreste, semplice ma rigorosa, faticosa ma appagante.

L’architettura con i suoi trulli e ”cummerse “, immersi in una campagna da favola; cibo, folklore che non fanno altro che consolidare la forte vocazione turistica che si è affermata negli ultimi decenni e che non ha in nessun modo corrotto la sua genuinità.

Il barocco, come non citarlo, altra peculiarità che rimane impressa nel visitatore, poiché quello leccese non è figlio di grandi architetti, ma nasce dalle mani di scalpellini la cui maestria è pari a quella dei grandi artisti. Un lusso nato da mani umili ma abili che difficilmente cade nell’oblio grazie all’accecante bianco che lo contraddistingue, la Basilica di Santa Croce ne è sicuramente l’emblema.

Ceglie Messapica.

Dove Allogiare:

  • Trullo Charmant Terrarossa (Ceglie Messapica): non conosco modo migliore di sublimare una terra come la Puglia se non quello di alloggiare in una delle sue strutture più tipiche : il Trullo. Circondato da ulivi secolari ed alberi da frutta, percorsi cicloturistici e masserie agricole, questo trullo mi ha davvero stregato il cuore. Credo che abbia dato un immenso valore a tutto il viaggio in Puglia e lo consiglio spassionatamente.
  • B&B Jolanda (Porto Cesareo): spostandomi verso il sud della Puglia ho alloggiato tre giorni in questo adorabile B&B. Inutile dire che l’added value è stato sicuramente Andrea il proprietario ed il suo staff familiare, sempre disponibile per varie ed eventuali indicazioni, consigli culinari e non solo. L’utilizzo delle bici e degli ombrelloni per godere delle bellissime spiagge libere pugliesi è stata davvero una grande gentilezza che ci ha risparmiato un notevole stress logistico. Le sue colazioni? Una dolce carezza al risveglio!

Dove Mangiare:

In Puglia non avrete di certo problemi nel trovare un luogo adatto alle vostre papille gustative perciò non starò a farvi un elenco puntato di mille ristoranti. Tuttavia il cibo è amore e in questi luoghi ne ho trovato “assai”.

  • Masseria Salinola (Ostuni): la definì “tempio post- moderno di luculliane cibarie”. Ebbene si, questa masseria è davvero un tempio del buon cibo, elogio della freschezza e cura della terra. Non solo potrete mangiare le più tradizionali pietanze pugliesi in una location idilliaca ma potrete anche acquistare vari prodotti culinari in loco. Un pò come a dirvi “provare per credere”. Le confetture? Un omaggio ai frutteti pugliesi.
  • Trattoria “Il Cortiletto” (Fasano): la definirei “la tipicità che emoziona”. Ricordo ancora questa cena con una fitta al cuore dalla malinconia. Portate che si susseguono in un crescendo di sapori che seducono subito i commensali. PS: i primi piatti a mio avviso sono “obbligatori”.
  • Da Antimo (Porto Cesareo): se la voglia di pizza dovesse farsi incombente e necessaria durante il vostro soggiorno, consiglio questa antica pizzeria in cui ogni vostro desiderio sarà sublimato. Attenzione alle lunghissime file di attesa, ahimè la fama precede il locale e sarà quasi impossibile prenotare.

Spiagge:

Per chi di voi volesse comunque avere l’opzione di una spiaggia attrezzata, consiglio queste due location che hanno più che allietato i miei giorni:

  • Teranga Bay Beach: il cui punto forte è sicuramente la grande organizzazione ed il ristorante/bar che regala pranzetti di mare a prezzi più che ottimali.
  • Togo Bay Beach: spiaggia super curata ed attrezzata, inutile dire che come al Teranga Bay Beach il mare cristallino fa da padrone.

I miei “MUST” pugliesi:

  • Dormire almeno una volta in un trullo.
  • Passeggiare fra gli ulivi secolari all’alba o al tramonto.
  • Cenare in una masseria.
  • Visitare un laboratorio di ceramiche pugliesi ( e chiaramente farne incetta) .
  • Acquistare focacce in una panetteria ( addentarle un secondo dopo esser usciti 😉
  • Gettarsi nelle splendide acque cristalline del salento.
  • Aspettare il tramonto ad Ostuni e vederla tingersi di rosa.
  • Osservare in religioso silenzio la preparazione delle orecchiette.

Questo mio primo viaggio post lockdown è stato sicuramente memorabile, mi ha mostrato la resilienza del mio popolo che mai perde il sorriso, mai si arrende alla cattiva sorte e MAI vuol esser compatito. Un popolo fiero e orgoglioso, senza remore senza lamento.

La Puglia? Rimarrà sempre nei mie ricordi come la terra che mi riabilitò alla meraviglia e per questo le sarò sempre grata.

Vorrei lasciarvi con un tributo cinematografico che rende davvero merito e gloria ad une delle città che ho visitato: Lecce. Gli occhi dei poeti rendono sempre la realtà idilliaca ed Ozpetek ci regala sempre momenti sognanti attraverso la sua regia. Nel suo film Mine Vanganti” , lascia un omaggio alla città che lo ha da subito stregato.

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Anastasia Galvani

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