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“Little Fires Everywhere” 8 motivi per cui vedere la serie

Vincono sempre! La gente ricca, la gente bella, la gente popolare. Pensano che gli sia sempre dovuto tutto e non gliene importa niente degli altri.”

Riemergo da questa serie come da una sorta di catarsi, subendo un lucido risveglio etico/morale. “Parole importanti” direte voi. Con altrettanta perspicuità mi sento di confermare quanto detto, perché questa serie non ha solo una trama avvincente ma ha il potere di mettere in subbuglio alcuni principi morali che non avreste mai messo in discussione.

Tutti siamo contaminati dalla provincialissima volontà di giudicare. Persino coloro che dicono di non farlo, involontariamente cadono nella gogna del giudizio, quasi fosse un riflesso involontario. Per quanto cerchiamo di dissuaderci dal farlo o addirittura applichiamo un auto censura mentale per disimparare questo tossico meccanismo, esso torna sempre indietro. Che si tratti di un riverbero atavico? Chi mai lo saprà ?

Photo Credit: La Scimmia che pensa

Little Fires Everywhere è una serie che ha tanto di cui parlare. Gli argomenti trattati sono davvero molteplici ed altamente coinvolgenti. La serie è un divenire di colpi di scena e messe in discussione di tante differenti realtà che collidono fra loro, scontrosi come meteoriti, procurando esplosioni emotive.

“Tu non hai fatto le scelte giuste, tu hai avuto le scelte giuste.”

Credo che la serie sia volutamente critica nei confronti della società americana, ed in certe scene è quasi come andare a toccare un fascio di nervi scoperti. E’ come se le recenti vicende rendessero più vivi i sentimenti che si provano nel guardare determinati passaggi.

Una sola cosa è certa: non riuscirete a staccare i vostri occhi ed in particolare la vostra mente da questa serie.

Perché dovreste farvi avvolgere in un turbino emozionale per ben 8 puntate? Ve lo spiego qui sotto.


Photo Credit: Harper’s Bazar

“You didn’t make good choices,” Mia shouts at Elena. “You had good choices.”

  1. La serie è tratta da un bestseller : il libro tradotto in italiano col titolo “Tanti piccoli fuochi” , scritto da Celeste Ng nel 2017, è in vetta persino alle classifiche italiane, inutile dire che in America è stato un grande successo. Come il romanzo, la serie è ambientata nella ricca comunità di Shaker Heights, Ohio, alla fine degli anni ’90. La prima puntata inizia all’indomani di un incendio che distrugge la casa della super benestante famiglia Richardson e si sviluppa attraverso intensi flashback nei mesi/anni addietro. L’arrivo in città della madre single Mia Warren (interpretata da Kerry Washington) e sua figlia adolescente Pearl, cattura l’attenzione della matriarca Elena Richardson interpretata da Reese Witherspoon) e dei suoi quattro figli, Lexie, Trip, Moody e Izzy. È mentre i Warrens e i Richardson entrano l’uno nell’orbita dell’altro che vola ogni sorta d’incendio, fisco ed emotivo.
  2. Un insight sulla disparità sociale in America : trasformare Mia Warren in una madre single nera e senza soldi che si contrappone a una ricca madre bianca che tenta di “filtrare” un razzismo divagante insito nel tessuto socio-economico, pone lo spettatore a chiedersi immediatamente da che parte stare.
Photo Credit: Movie player

“A volte si è costretti a bruciare ogni cosa per ricominciare. Dopo un incendio il terreno diventa più fertile e può dare vita a delle cose nuove, a delle cose che forse sono persino meglio di quelle che c’erano prima.”

3. Mia vs Elena è una battaglia significativa, rara e risonante. La cultura tradizionale contemporanea è così satura di tabù di donne che combattono l’una affianco all’altra che ci si sente quasi un colpevoli nel godere dei molteplici scontri tra Mia ed Elena. Il loro non è solo una battaglia personale ma una vera e propria lotta tra ideologie completamente antitetiche, figlie di una società che divide, ma illude con il falso mito dell’uguaglianza.

Photo Credit: The Atlantic

4. La serie affronta i vari temi della maternità: come si distingue una “buona” madre da una “cattiva” madre e come si definiscono le scelte “giuste” da quelle “sbagliate” quando si tratta di maternità. Nella serie TV, queste idee sono mostrate come panni stesi in piazza e sono indissolubilmente legate allo status socio-economico delle due protagoniste ed alla loro identità razziale.

5. C’è molta nostalgia del passato
Il dramma è ambientato alla fine degli anni ’90 e ci sono diversi flashback anche degli anni ’80 che alcuni spettatori sperimenteranno con enorme nostalgia. Doc Martens, jeans lavati con acido, cassette, break dance, telefoni cellulari e cinture con cercapersone. Per il pubblico della generazione X è una specie di tuffo nel panorama della cultura pop e della loro adolescenza. Il pubblico più giovane potrebbe non ottenere i medesimi riferimenti visivi, ma si collegherà all’alienazione vissuta da personaggi adolescenti come la figlia disadattata di Elena, Izzy (Megan Stott) e la palpabile vulnerabilità di Pearl, che vuole semplicemente appartenere a qualche luogo.

Photo Credit: La scimmia che pensa

6. Il tema della ricchezza che tutto può: la ricchezza, lo status e il sostegno della sua comunità hanno impedito a Elena di cadere in buie crepe esistenziali e le hanno conferito rifugi e protezioni che tende ad occultare poiché troppo egocentrica per riconoscerle. Al contrario Mia non ha goduto degli agi conferiti a Elena. Qui lo scontro sul tema della ricchezza si fa vivido e all’ultimo sangue.

7. Tutta una questione etica: diventa chiaro che gran parte di ciò che è definito buono o cattivo è determinato da criteri esterni che hanno scarsa rilevanza per le realtà umane complesse. E’ proprio per questo che non tutti parteggeremo per gli stessi personaggi.

8. Black Lives Matter argomento molto vicino alla serie: da un lato una grande famiglia perfetta con aspettative per un futuro a dir poco glorioso, perfettamente integrata nella società e fiduciosa nelle forze dell’ordine. Dall’altro un nucleo ristretto ed invisibile di “ultimi”, appartenente a una minoranza, che sa cosa significhi vivere di compromessi, tenendo basse le aspettative. In più di una scena viene mostrata la differenza nel trattamento di un americano bianco e di un non bianco, così come vengono rappresentati in molto estremamente reale i rapporti fra la polizia e gli afroamericani, spesso riflesso di una società irta di pregiudizio. Spunti di riflessione a non finire.

Che aspettate a sintonizzarvi su Amazon Prime Video?

Photo Credit Immagine di copertina: Teleblog

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Anastasia Galvani




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12 commenti

  • Serie TV 💣 …divorata in meno di due sere e attendo con ansia già la seconda stagione.
    vado un pò contro gli altri commenti…non ho trovato assolutamente antipatica Elena, anzi proprio il contrario.
    Forse ho guardato la serie con un occhio diverso dagli altri…😉

  • Non avrei mai pensato che una serie così potente sarebbe passata durante la stagione estiva ! Grazie 🙏🏻! Grazie Amazon Prime !

  • Isyyy!!! Povera Isyyy 😭😭😭Mi spiace ma per me Elena è la peggior madre mai vista in circolo nel grande schermo !

  • Una serie pregna di temi davvero profondi ! Difficile trovare qualcosa di simile in circolazione.

  • Ho un grande bisogno di rivederla per rielaborare un po’ tutti i concetti ! Troppo canta al fuoco !

  • Anche io ho visto questa serie ! Davvero avvincente anche se Elena proprio non la sopporto.

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