fbpx

“The Social Dilemma”: il docu-film che vi salverà dai social

“Nulla che sia grande entra nella vita dei mortali senza una maledizione.”Sofocle

Non avete mai avuto l’impressione che il mondo stia impazzendo? Come se tutti fossero tacitamente soggiogati da un ignobile incantesimo, privati di intenzionalità, ma guidati da un moto oscuro, incontrollato ed incontrollabile. Non avete mai la sensazione che la nostra società si stia inquietantemente perdendo come fosse guidata da una sorta di pilota automatico impazzito?

Se a questi quesiti avete riposto in maniera affermativa, siete già in un “rassicurante” stadio di autocritica e siete in definitiva pronti per la visione del tanto acclamato quanto discusso documentario “The Social Dilemma”.

“Loro vendono certezza.”

Sono le 1:15 di sabato sera e al posto di scrollare la bacheca del mio telefono, ho sentito l’istinto atavico di condividere questa mia esperienza cinematografica, poiché vorrei che tutti foste sottoposti alla medesima “lavata di capa”.

Photo Credit: The VISION

Ho terminato la visione di questo film da 30 minuti e mi trovo ancora in un profondo stato di shock emotivo. Ma veniamo al perché tutti dovrebbero vedere questo film. Anzitutto, mai ero stata messa difronte a delle evidenze così accecanti se non profetiche in un docu-film. Mi sono letteralmente sentita “punta nel vivo”, perché infondo, davanti a questa machiavellica invenzione, siamo tutti totalmente inermi. Ebbene sì, è una realtà di fatto.

“Piacere agli altri, ai membri della nostra tribù, è sempre stato naturale. Ma quando, esattamente, abbiamo sviluppato il bisogno di piacere a migliaia di persone nello stesso momento?”

Il film che a pochi giorni dalla sua uscita sta rapidamente scalando la classifica dei titoli più visti su Netflix , apre un macabro vaso di Pandora di tutte quelle piattaforme di cui molto probabilmente sarete fruitori : Facebook, Google, Pinterest, Instagram e Twitter, Tik Tok, YouTube, WhatsApp, solo per citarne alcune. A testimoniare quanto di più segreto si cela dietro questi social, sono gli stessi ideatori, ex dirigenti, giovani menti della Silicon Valley che hanno contribuito a creare preziosi algoritmi e interfacce, funzioni , come like, post, commenti, innescando l’incessante bisogno di praticare un bulimico scroll down con il solo scopo di aggiornare il proprio feed per ore.

Photo Credit: RECENSIONE DIGITALE

Essi svelano senza tanti giri di parole come siano stati creati precisi algoritmi in grado d’ invogliarci a rimanere connessi per il maggiore tempo possibile. In sostanza più restiamo “connessi” ad un social , più gli introiti della piattaforma aumenteranno.

“Se non stai pagando per il prodotto , il prodotto sei tu. “

Siamo diventati degli inconsapevoli prosumers: ossia, al contempo consumiamo e produciamo informazioni e contenuti sul web. Ed è proprio questo il punto: quanto siamo consapevoli di tutto ciò? In che modo l’arma della persuasione votata alla tecnologia, può essere in grado di servire su un piatto d’argento tramite i big datauna raccolta capillare di informazioni su tutto quello che facciamo? Nel docu-film viene ampiamente dibattuto e spiegato, lasciando lo spettatore inerme e costernato riguardo alle evidenze che verrano limpidamente mostrate dagli stessi ideatori.

“Una tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.” Arthur C. Clarke

Proprio a questo punto la vostra etica e la vostra morale si risveglieranno da uno strano torpore, cominciando a farsi un milione di domande al secondo, soprattutto una : tutto ciò è giusto?

Photo Credit: RDS

Termini come Capitalismo della Sorveglianza e Acheraggio della crescita , non faranno altro che ronzarvi in testa, poiché a quel punto sarete coscienti del fatto che il vostro capitale umano è in vendita senza la vostra autorizzazione, perché inconsapevolmente la vostra mente è stata resa vulnerabile da una sorta di “ciuccio digitale” che ci consola e ci ninna ogni volta che ci troviamo soli. Sarete inoltre messi al corrente del fatto che statisticamente una fake news è molto più virale di un’informazione vera e più esse risultano false, più le aziende e le piattaforme guadagnano, causando un regime di vera e propria disinformazione ossia: le persone non sanno più cosa sia realmente vero.

“Solo due settori chiamano i loro clienti “utilizzatori”: le droghe illegali e i softwares. ” Edward Tufte

Questo non è un racconto distopico alla Orwell, bensì è la nostra realtà raccontata da chi la manipola ma è comunque cosciente di aver intrapreso una strada nociva per l’umanità.

Photo Credit: Houterfly

Credo che questo film debba essere proiettato in ogni scuola, liceo ed università del globo. Abbiamo bisogno di tanta consapevolezza per poter cambiare le cose. Ciò che si nasconde dietro un Social non è solo una mera perdita di tempo ma la perdita della vostra identità, poiché, come mostrato nel film, è proprio quella la prima ad essere minata, modulata, plasmata da un algoritmo che nasconde solo profitti.

Infine, ritengo che questo documentario sia davvero illuminate e penso che utilizzerò con molta cura i consigli dispensati proprio dagli stessi ex-dirigenti a fine pellicola.

Or dunque …. posate quel fottuto telefono!

Buona Visione.

Photo Credit Immagine di Copetina: Diventerò Milionario.

Always Share The Beauty

Anastasia Galvani

You may also like

4 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *