fbpx

Urbino: una città, una metafora di vita

Che cos’è la vita se non un perpetuo sali-scendi senza fine. Quante volte ci siamo trovati di fronte a ripide salite, momenti difficili, in cui la salita è risultata ardua, ma alla fine, alla fine dall’alto la vista era bellissima. L’abbiamo ammirata, abbiamo persino tirato un bel sospiro di sollievo. “Ormai è tutto in discesa” pensavamo. Tuttavia a volte le discese possono essere più impervie delle salite, tutto dipende da agenti esterni, quali le condizioni meteorologiche o il carico di peso che si porta. Le discese possono anche causare scivoloni memorabili, perché è proprio lì che ci si frega: quando si pensa che tutto si sia risolto ed il peggio sia passato. Nonostante ciò si continua la marcia, ci si rialza doloranti. Una volta arrivati alla meta però, la soddisfazione è una delle più appaganti. Per me Urbino è un pò tutto questo.

Ricordo tutto in una nuance color seppia, le salite impervie fatte con Kant ed Bertold Brecht sulle spalle, per non parlare del dizionario di latino in tempo di scritti. Ricordo le colazioni frugali da Cartolari , quel suo cornetto alla marmellata mi causa ancora ferite nostalgiche.

Ricordo la Fortezza Albornoz in tutto il suo splendore, quando al posto di fare brain storming all’assemblea di classe preferivo, andare a leggereOrwell stesa su di un prato con vista mozzafiato sul palazzo ducale. Ricordo Urbino sotto la neve, il cui paesaggio diventava incantato ( il traffico un po’ meno), la ricordo sotto la pioggia, sembrava il set di un romanzo di Edgar Allan Poe

Il mio buon proposito per questo 2020 è proprio quello di raccontarvi ogni mese una città marchigiana e il mio cuore petulante mi ripeteva di partire da una città che mi fosse rimasta dentro: Urbino per bellezza, mistero e maestosità non poteva che essere la prima.

Città detentrice di ricordi inestimabili, Urbino rappresenta per me l’adolescenza ( è prorio qui che frequentai il liceo) e anche gli anni di maturità ( dove terminai i miei studi universitari magistrali) . Nonostante tutto il tempo passato in questa città che diciamocelo , per chi la vive è tutto fuorchè comoda, essa possiede un mistero ed un  meraviglia che ogni volta mi lascia senza fiato. Il suo fascino rinascimentale permane in qualsiasi stagione, grazie anche all’imponente Palazzo Ducale. Mi commuove sempre pensare che nelle stesse strade alla ricerca d’ispirazione vagabondava il giovane Raffaello, e spesso mi chiedo se anche lui come me , era solito volgere lo sguardo alle nostre colline , perdendosi ogni volta come fosse al prima.

Ma veniamo all’evidenza: Urbino può considerarsi la città de facto del rinascimento italiano. Il centro storico di Urbino, infatti, è stato insignito come Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Il miracolo di questa città che sembra essere inglobata in una capsula del tempo, sta proprio nelle poche centinaia di metri quadrati in si snoda e si concentra; diventata nel corso dei secoli centro di gravità e fonte d’ ispirazione in fatto di arte e architettura grazie anche al suo grande duca Federico da Montefeltro, storicamente grande estimatore d’arte e bellezza la cui ambizione era quella di costruire la città ideale del Rinascimento. Bivaccando per i suoi vicoli e le sue piazze, si nota come il Duca non andò molto lontano dal suo nobile scopo. 

In questo articolo delineerò quelle che per me sono le mete fondamentali per godersi al massimo l’atmosfera e lo splendore di questa città. 

Palazzo Ducale a Urbino

First of all: il Palazzo Ducale, la cui definizione è modestamente riduttiva. In realtà si tratta di una vera e propria città in miniatura, fortificata, voluta da Federico da Montefeltro ed eretta nel 1444. Il Duca era un uomo dotto, distinto, ambizioso, dalla mente sapiente, egli desiderava fortemente che la sua “dimora” fosse al di sopra di tutte le residenze regali d’Italia. Tale desiderio non era solo un vezzo da nobile, neppure ostentazione di una sfarzosa ricchezza, egli mirava a trasformare Urbino nella “Città Ideale” il cui palazzo doveva rappresentare il simbolo, nonché fiore all’occhiello della sua visione. Inoltre il Duca amava attorniarsi di artisti ed era desideroso di avere un talamo adeguato in cui ospitarli e farli lavorare. Il Plazzo Ducale non rappresenta solo un domicilio regale ma una sorta di galassia sospesa in cui l’amore per l’arte era prerogativa dei suoi abitanti. Il luogo che amo di più del Palazzo Ducale è sicuramente Lo Studiolo di Federico, soprannominato “scrigno di bellezza, di raffinatezza, di prospettiva”, riesco ad immaginare il Duca durante una bella lettura a lume di candela. Da non perdere la  “Facciata dei torricini“ per i più amanti della fotografia, da qui godrete del  punto più instagrammabile di Urbino

Galleria Nazionale delle Marche a Urbino

All’interno del Palazzo Ducale risiede la Galleria Nazionale delle Marche con opere di Raffaello, Tiziano e Piero della Francesca. Proprio per il festeggiamento dei 500 anni dalla nascita di Raffaello ( il più celebre degli urbinati) la galleria ha avuto un record di visite. Essa si snoda attraverso 80 sale di Palazzo Ducale adibite a Museo. La collezione contiene opere dal 1300 al 1600, e sono compresi: dipinti, mobili, sculture, arazzi e disegni. Le opere più degne di noto, si trovano al primo piano, disposte negli appartamenti dove risiedevano il Duca e la sua famiglia. Da notare: nella stanza del Duca ci sono due capolavori di Piero della Francesca: la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia. Pezzo d’arte che merita almeno 10 minuti di riflessione è il quadro simbolo dell’arte italiana: la “Città ideale” attribuito a seconda dei critici a Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini e altri artisti. In questo quadro c’è tutto il pragmatismo di ciò che è stata e tutt’ora rappresenta Urbino per l’arte italiana.  

Casa di Raffaello a Urbino

Immaginate di avere l’opportunità di entrare a casa di un genio? Perdereste quest’occasione? La Casa che ha dato i natali a Raffaello ospita solo poche opere originali del grande pittore urbinate. Situata nel quartiere artigiano, proprio in questo domicilio Raffaello Sanzio nacque il 28 marzo 1483, dove passò la sua infanzia lavorando nella bottega del padre, artista della corte di Federico da Montefeltro. Al piano terra c’è ancora la bottega di suo padre Giovanni Santi, oggi utilizzata per mostre temporanee. 

Oratorio San Giovanni a Urbino

Entrate prima di giudicare! Non immaginereste mai l’immensa ricchezza degli affreschi al suo interno dal suo scarno ingresso. Questo è ciò che si può scoprire durante un matrimonio marchigiano ;- ) . Questi ultimi sono stati completati dai più grandi esponenti del tardo gotico marchigiano: i fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni da San Severino (1400 circa).

La Fortezza Albornóz 

Lasciatevi stupire! Da qui la vista del Palazzo Ducale toglie il fiato. Passare qualche ora bivaccando nel suo prato o gustandosi un ottimo panino è una delle esperienze must to do di Urbino. Tale Fortezza deve il suo nome al cardinale Albornoz a cui tradizionalmente viene attribuita la sua costruzione prettamente difensiva. Da questa posizione godrete di un panorama mozzafiato, e ve lo dice una che ci è passata spesso ma rimane sempre senza parole. La sua posizione? Il luogo da cui fare gli scatti panoramici più incantevoli!  

Rampe Elicoidali e Teatro Raffaello a Urbino

Un aggettivo che definisca Urbino? Verticale è quello che le si addice di più. Infatti è una città verticale, ripida, piena di scalini, con stradine molto strette. Preda facile per aguati notturni, Federico da Montefeltro diede ordine di costruire, proprio ai piedi dei Torricini di Palazzo Ducale, un bastione nel cu interno si trovavano delle rampe elicoidali. Fu una straordinaria opera di ingegneria, da qui il Duca aveva accesso diretto al Palazzo. Tips per i non locals: di fronte all’ingresso del Teatro c’è un muro curvo, disponendovi  alle due estremità del muro e parlando piano, la persona dall’altro lato sarà in grado di udire ciò che state dicendo, per cui , attenzione 😉 . Non è stato fatto apposta ma è un effetto acustico scoperto per caso da alcune donne urbinate che spettegolavano le une sulle altre!

Specialità culinarie di Urbino

Se si pensa ad Urbino l’associazione culinaria è lapalissiana: la Caciotta urbinate è la regina dei prodotti culinari di questa città. Essa non è che un pecorino D.O.P. di origini antiche, che era solito dilettare persino il palato dello stesso Michelangelo. La seconda associazione vuole la famosa Crescia al secondo posto. Tale specialità casereccia ha le sembianze di una piadina ( anche noi marchigiani ne siamo estimatori, non solo i cugini romagnoli)  e si accompagna benissimo col Salame di Montefeltro, il Prosciutto di Carpegna, il pecorino di fossa e chiaramente la Caciotta urbinate. Mentre per quello che riguardi piatti tipici consiglio i deliziosi passatelli (sia in brodo che asciutti) specialità tipica del nord delle Marche e della cacciagione, sempre ottima nelle zone del Montefeltro. 

La deliziosa “Crescia”

Dove Mangiare:

Urbino dei Laghi: inserito per ben 3 anni consecutivi nella guida “Pizzerie d’Italia” del Gambero Rosso per la categoria Pizza Gourmet, L’Urbino dei laghi oltre ad una pizza eccellente propone anche piatti della tradizione marchigiano romagnola, in chiave contemporanea. Il punto forte di questo ristorate oltre il cibo? La sua incantevole location, perfetta per concludere una giornata altrettanto idilliaca passata in questa città. Vi regalerà scorci bucolici ed il più alto appagamento del palato. 

Il Cortegiano: si trova proprio nel centro di Urbino, il suo rapporto qualità prezzo inestimabile. Cibo tradizionale ma allo stesso tempo innovativo, quel quid in più? Il menù che cambia stagionalmente, cosa che adoro poiché simboleggia rispetto per la materia prima. Da non perdere i tortellacci alla zucca (chiaramente in autunno). Da prediligere a mio avviso i primi fatti di pasta artigianale. 

Se invece volete fermarvi per un caffè o una tisana, la Mandracola è ciò che fa per voi ( si trova all’interno di una erboristeria in cui vi verrà la compulsiva voglia di comprare tutto). Amplia scelta di tisane e tè in un luogo davvero cozy in cui potrei passare delle ore. 

Dove dormire a Urbino

Per chi di voi venisse più da lontano e per questo necessita di un alloggio in cui dormire, consiglio la Residenza Ambrogi B&B, costruita attorno gli anni ’30 dalla famiglia della Signora Ambrogi, si trova in una posizione ottima, ad 1 minuto a piedi dall’ingresso al centro di Urbino. Questa residenza si distingue per i raffinati interni, ed anche qui, per la sua vista panoramica. Pensate che (tempo permettendo) è possibile ammirare dal giardino la linea blu del mare adriatico. Ideale per un week-end all’insegna della bellezza. 

Siamo giunti alla fine di questa prima tappa marchigiana, e spero di cuore di esserne stata all’altezza. Per cogliere ancora di più la bellezza di questa città vi consiglio di vedere il docu-film su Sky dedicato propio al più popolare degli urbinati: Raffaello.


Always Share the Beauty

Anastasia Galvani

You may also like

10 commenti

  • “Il miracolo di questa città inglobata in una capsula del tempo”: descrizione che calza a pennello per la nostra magica amata e odiata Urbino!
    L’idea di un appuntamento mensile con i nostri meravigliosi borghi marchigiani mi alletta! Good choice! 👍😍

  • Adesso che non ci si può muovere manca davvero questa bellissima città a pochi passi da casa!

  • Meraviglia, un luogo del cuore. Menzione d’onore anche alla Passeggiata ‘Carlo Bo’, che permette di godere sia delle favolose colline, che del simbolo di Urbino, i torricini. ✨

  • Ce la vedo proprio come metafora della vita: la fatica delle salite soprattutto con l’umore pre-esame e la scioltezza delle discese post-esame, sempre attenti a non scivolare! La tua descrizione le rende veramente giustizia! Storia, arte e poesia in ogni angolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *