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Lame Rosse e Lago di Fiastra: la mia escursione nel Canyon marchigiano

… finalmente ho guardato l’Uomo attraverso le cose grandi e belle; Per mezzo di esse ho con lui comunicato. È nata Così una protezione sicura e una difesa Contro il peso della meschinità, degli organismi, Dei modi grezzi, delle passioni volgari, che ci assediano Da ogni parte del mondo ordinario Dove traffichiamo. W.Wordsworth

Esistono preoccupazioni che, in presenza di una roccia, appaiono indecenti, e altre a cui essa si accorda di fatto benissimo: la maestosità delle formazioni geologiche incoraggia la parte ferma ed elevata che alberga in noi, le loro dimensioni ci insegnano a rispettare con buona grazia e rispettosa umiltà tutto ciò che ci è superiore .

Ogni volta che mi trovo di fronte alla magnificenza della natura penso proprio a William Wordsworth, a mio avviso il più grande estimatore di paesaggi naturalistici della storia della letteratura. Nessuno sa poetare di oggetti inanimati come lui sapeva fare.

I suoi versi non erano espressioni di piacere buttate lì a caso. Dietro vi si celava una filosofia della natura perfettamente compiuta, secondo il Poeta infatti la Natura era il perfetto antidoto contro il danno psicologico inflitto dalla vita in città. Il Poeta accusava la città di favorire l’insorgere di emozioni fatali: angoscia per la posizione nella gerarchia sociale, invidia dell’altrui successo, orgoglio e desiderio di far colpo su sconosciuti e forestieri.

Ma perché ? Per quale ragione accanto ad una montagna o qualunque altra porzione di natura dovremmo essere meno esposti alle “piccole animosità e bassi desideri” rispetto a quando ci troviamo nelle strade affollate? Wordsworth riteneva che la Natura, ci avrebbe indotti a cercare nella vita e nel nostro prossimo “quanto vi è di desiderabile e buono”. Essa era una “immagine della giusta ragione” capace di correggere gli impulsi sviati della vita urbana.

Certi scenari ci accompagnano per tutta la vita, e quando si riaffacciano alla nostra coscienza possono offrirci un antidoto e un sollievo dalle difficoltà del presente. Tutte queste esperienze a stretto contatto con la natura vengono chiamate da Wordsworth “geografie del tempo”.

La mia giornata alle Lame Rosse, Canyon marchigiano e al lago di Fiastra hanno decisamente generato delle sublimi “geografie del tempo”, ed hanno sicuramente appagato quella voglia di “inesplorato vagare” che spesso attanaglia i viaggiatori rimasti fermi da troppo tempo. Il percorso per arrivare alle magiche Lame Rosse non è dicerto una passeggiata, al contrario, è un po come la vita: continui saliscendi, deviazioni, scivolamenti.

Tuttavia vagare verso una meta ignota che si palesa solo dopo un’intensa ora di camminata, decreta un arrivo sorprendente ed estatico. Quella natura inanimata che tanto si attendeva lungo il tragitto, si manifesta in tutto il suo splendore con i suoi pinnacoli e le sue torri di ghiaia, tenuta insieme da argilla e limi, formatesi grazie all’erosione di agenti atmosferici. Ebbene si la Natura regala i più inaspettati spettacoli.

Cielo terso che non conosce inquinamento luminoso, scenari dolci o quasi lunari. Le Lame Rosse di Fiastra sono uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti dei Monti Sibillini e non solo.

L’itinerario, (andata e ritorno) dista circa 7 chilometri e il dislivello è di 200 metri. Il percorso boschivo è costituito da una strada sterrata ed in ombra, all’interno di una lecceta, dove il sentiero diventa più gradevole. Il tempo di percorrenza (andata e ritorno), si aggira in media sulle 3 ore / 3 ore e mezzo.

Il luogo di partenza è genaralmente la diga del lago di Fiastra. Si ha la possibilità infatti di lasciare la propria auto, proseguendo poi a piedi verso la diga. Successivamente ci si dirige verso il primo incrocio sulla strada sterrata, girando a destra e proseguendo per altri 30 minuti circa.

Personalmente ho deciso di partire dal Belvedere della Ruffella (punto panoramico da dove potrete fare foto mozzafiato vista lago). Non abbiate timore di perdervi, gli alberi segnaleranno il vostro percorso e troverete sempre qualche altro escursionista in partenza o in arrivo a cui chiedere informazioni.

Lame Rosse: istruzioni per l’uso

Una volta giunti alla meta, è assolutamente sconsigliato avvicinarsi alle pareti delle lame o avventurarsi nelle piccole valli di ghiaia, già molto fragili. Preserviamo questo bellissimo luogo dalla sua già naturale erosione e restate in sicurezza. Siate rispettosi e non invadenti, curiosi ma non prevaricanti. Abbiatene cura. Consiglio caldamente di indossare scarpe da trekking , dotarsi di acqua e idratarsi lungo il tragitto.

Or dunque …. vi auguro di collezionare delle meravigliose “geografie del tempo”, a cui far ritorno, una volta giunti nelle vostre dimore.

Always Share The Beauty.

Anastasia Galvani

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