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Ragazza, donna, altro: esistenze ordinarie che danno un senso a ciò che siamo

Ho buone nuove per voi lettrici bookworms , c’è un libro là fuori che attende solo la vostra dedita e smaniosa lettura. Siamo difronte ad un grande successo editoriale che farà palare di sé ancora per molto.

Ragazza, donna, altro di Bernardine Evaristo è un vero e proprio capolavoro di letteratura moderna. Anzitutto, da linguista, ci tengo a fare i miei personalissimi complimenti alla traduttrice Martina Testo, senza la quale questa magistrale opera, non avrebbe visto la luce e la cui traduzione è stata epica, ( della serie un cognome un destino segnato).

Photo Credit: L’indipendente

Il motivo per cui dovreste leggere Ragazza, donna, altro è alquanto semplice. Non solo ci troviamo di fronte ad un libro perfetto nella forma e nella scrittura, ma le sue tematiche sono talmente attuali da non permetterci di volgere lo sguardo altrove. Legato al femminismo inclusivo, (argomento assai difficile da trovare nei media) il libro si dispiega attraverso 12 ritratti femminili che lentamente si aprono come matrioske, attraverso intrecci e legami di sangue, dodici voci che raccontano un’unica universale storia.

Le protagoniste hanno tutte discendenza africana o afro-caraibica e sono residenti in Inghilterra, appartenenti a varie classi sociali, le cui storie si snodano in diverse epoche e contesti sociali. Donne ai margini della società, che vivono in quartieri periferici, poco fancy, donne workaholic in carriera, donne povere, donne deboli, donne forti. Uno spaccato straordinario della società inglese a cavallo fra il vecchio e il nuovo millennio. La Evaristo costruisce una dimensione priva di giudizio in cui la lettrice abbraccia i personaggi senza emettere sentenze. Ella rivela ogni profilo in maniera empatica, simpatizzando perfino con la più abbietta.

Photo Credit: Amazon

La magia di questo libro avviene proprio attraverso l’empatia che si crea con le sue protagoniste, nonostante il loro vissuto sia completamente diverso da quello personale. Un’ulteriore nota positiva va al fatto che il libro è esente da ogni tipo di politicizzazione nonostante i suoi temi forti: violenza sessuale, colonialismo, razzismo, integrazione, femminismo, lesbismo. In seconda linea si parla anche di emancipazione, del difficile rapporto madre-figlia, di traumi, di inadeguatezza verso la maternità. Tuttavia nessuna di queste donne si da per vinta, l’Evaristo vuole infatti dare messaggio positivo, di tenacia e resilienza.

Quanto alla sua prosa, essa pare musica. Il libro è scritto come fosse una poesia, non v’è punteggiatura alcuna se non a fine capitolo, non ci sono maiuscole a definire l’inizio di nuovi periodi. Nonostante ciò la lettura fluisce in maniera avvolgente e dirompente, ricordando per certi aspetti la dinamica del flusso di coscienza . La Evaristo definisce il suo stile narrativo come fusion fiction.

Posso classificarlo senza remore come uno dei migliori romanzi contemporanei che abbia mai letto, così moderno e dannatamente riflessivo. Un’apologia sull’essere donna oggi e su come la consapevolezza di genere sia cambiata nel tempo. Una riflessione sulla razza, sulle aspettative e i pregiudizi che si fa urgente vista la gravosità di alcuni eventi odierni.

Fatene buon uso 🙂

Photo Credit immagine di copertina: Libreria Spazio Libri La Cornice

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Anastasia Galvani

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